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MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA

679341
Praga, Emilio 21 occorrenze
  • 1881
  • F. CASANOVA. LIBRAIO - EDITORE
  • prosa letteraria
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MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA

troppo?» - Oh! se sapesse! ... - Oh! se sapesse! disse l'altro coso di dietro. - Non so nulla, diss'io. - Lo saprà. - Saprà, disse l'altra di dietro

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premura verso di me. - Ho bisogno di parlarvi, disse Aminta. - Oh bravo, soggiunse Mansueta, gli dia lei un buon consiglio a questo povero ragazzo. Io

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sindaco, esclamai strabiliato; oh! che cosa ti gira per il capo, stasera? Allora ella mi narrò, come quel cane di un signor Angelo De Boni la

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? - Suona un'altra volta, disse il più piccolo. Suonai io, e Baccio fu tosto ad aprirmi quella memorabile porticina. - Oh! bravi ragazzi, sclamò: siete

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io, sapreste indicarmi l'osteria? Si volse e la prima cosa che osservò fu - indovinate che cosa? - il mio bastone. - Oh! che magnifico corno! ma

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certamente veniva ad accertarsi se ero già abbastanza lontano da poter sparlare di me. Non potei trattenermi dal dirgli ad alta voce: - Oh bravo! Se

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e mi disse: - Voi che mi parlavate di Tebaide, e mi dicevate - oh! le ricordo le vostre parole, - Tebaide, dove son vive ancora le memorie bibliche

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. - Buon viaggio e buon divertimento, signori, dissi nel passar dinanzi alle due tortorelle. La signora arrossì, ma lo sposo fe' un oh lungo un miglio e

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disse: - Quanto vi sono grato di non aver proseguito il vostro viaggio. Oh! non l'avrei perdonata a Baccio, se vi avesse lasciato partire. E data

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qui. Siamo intesi? - Intesi? Di che? Oh! io non c'entro, io! Ne ho abbastanza delle noie della farmacia, perchè cacci le mani negli impiastri degli

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scusi tanto; mi trovo colla credenza vuota come la chiesa alla mezzanotte. Domani sì, ce ne sarà della grazia di Dio ... adesso .... - Oh! la mia cara

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bel pezzo, vogliano o non vogliano i viaggiatori. Era ingordigia raffinata e soverchia da parte del musicista? Oh, no certo; ma bensì deplorabile

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: parlano tutti insieme. Scendo anch'io. Appena mi vede, Mansueta alza le braccia: - Oh che disgrazia, oh che disgrazia, il sindaco .... - Andiamo, dove

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forse l'ultima volta ch'io vengo quassù, mormorò; - oh i decreti di Dio colpiscono giusto .... Cominciammo a scendere la china in silenzio. Don Luigi

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mie parole mi disse con rustica franchezza: - Liberato, oh sì ci vorrà ben altro! Quell'orso ha il cuoio duro: è tomo da campar cent'anni. - Oh

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, mangiar quando gli altri dormono, andar a letto quando gli altri s'alzano: e sempre la casa piena di gente, un andirivieni continuo, - oh che vitaccia

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diritto privato, dove comincia l'ingerenza del pubblico diritto? Oh! se si fosse sconnessa una sola pietra del selciato di publico dominio davanti

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... - È una prepotenza, sclamò Leonardo. - Come? badiamo ve' alle parole, gridò il sindaco. - Oh la verità innanzi a tutto, disse più forte il coraggioso

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amoroso, rispettabile ... l'opposto di quell'altro ..... - Perchè dunque vi ha abbandonato nelle mani di uno che non ha nessun affetto per voi? ... - Oh non

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(oh dov'era l'uomo serio d'una volta!) rileggendo e meditando le istorie innumeri degli amori e degli amanti infelici. Con esse cominciò ad

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, e gli stringeva e gli baciava le mani e gli si avvinghiava al corpo, gemendo, interrotto da rantoli e da singhiozzi: - Oh! per l'amore del cielo! Buon

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